Le migliori attività per un giorno di pioggia al nord Sardegna

Sardegna nord cosa fare se piove

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Quando si pensa alla Sardegna e soprattutto la parte Nord, è immediato il riferimento a un meraviglioso soggiorno balneare caratterizzato da spiagge dorate e mare cristallino.

Tuttavia la Sardegna del Nord offre anche altro ai propri visitatori per cui, qualora si dovesse incappare in una giornata di forte vento o di pioggia, è comunque possibile divertirsi e rilassarsi scegliendo mete esclusive, capaci di ammaliare per storia, cultura, tradizioni enogastronomiche e paesaggi naturali da togliere il fiato.

Ci sono tante attività che possono essere fatte nelle giornate ventose o piovose dalla classica visita ai meravigliosi borghi e musei, fino alle degustazioni in cantine di qualità per scoprire tutte le migliori proposte enogastronomiche.

Visite ai borghi e musei

Alghero

Alghero è una città che conta oltre 42 mila abitanti ubicata nella parte Nord Ovest della Sardegna. Molti ricorderanno una splendida canzone di Giuni Russo che enfatizza la bellezza di questo posto ricco di attrazioni e di bellezze.

È il capoluogo della Riviera del Corallo nonchè conosciuta come la Barcellona della Sardegna.

Infatti, la cultura e le tradizioni di questo territorio sono fortemente influenzate da una dominazione catalana come del resto dimostra del fatto che la lingua catalana ancora oggi è utilizzata e conosciuta ad Alghero.

Apprezzata anche per la bellezza della corallo rosso di cui è ricca, Alghero dispone di un centro storico esclusivo nel quale ci sono tanti monumenti da visitare come ad esempio la chiesa di San Francesco realizzata in uno stile gotico-catalano oppure la cattedrale di Santa Maria Immacolata risalente al XVI secolo dopo Cristo.

La città ancora oggi presenta numerose attrazioni che ricordano tutte le varie dominazioni che si sono conseguiti nel corso dei secoli partendo dai palazzi di epoca gotica fino a quelli neoclassici e di gusto barocco.

Essendo un porto di mare ci sono numerosi bastioni che servivano all'epoca per proteggersi dai possibili tentativi di saccheggio da parte di pirati e di popoli stranieri incuriositi dalle ricchezze che offriva il territorio.

Per gli amanti della storia e della cultura ad Alghero c’è la possibilità di visitare il Museo Archeologico nel quale ci sono tanti oggetti che testimoniano di come, in epoche molto antiche, la zona fosse già abitata e il museo del Corallo che invece permette di ammirare nel dettaglio questa pietra preziosa tanto amato e usata nel mondo per realizzare monili e gioielli di vario genere.

Assolutamente da non perdere è anche la visita presso Casa Gioiosa con relativo parco.

La sede si trova all'interno del corpo centrale di un ex colonia penale di Tramariglio. Grazie ad un progetto che ha visto in prima linea anche il Ministero di Grazia e Giustizia, è stato possibile trasformare questo carcere in un museo interattivo con tanto di bellissimo giardino botanico particolarmente apprezzato dagli appassionati di biologia e natura.

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Castelsardo

Castelsardo è una piccola cittadina di circa 6.000 abitanti che si trova sempre nella provincia di Sassari ma che si affaccia nella parte centrale del Golfo dell’Asinara offrendo un panorama da togliere il fiato.

Nel suo glorioso passato è stata fortezza aragonese dal 1448 e ancora oggi ci sono diversi monumenti che ricordano questa sua caratteristica.

La cittadina, di chiaro sviluppo urbanistico medievale, offre diversi scorci di qualità e soprattutto la possibilità di visitare architetture di grande valore storico come la cattedrale di Sant'Antonio Abate al cui interno c'è la Pala del maestro di Castelsardo e un suggestivo campanile con la cupola in maiolica.

I vicoletti che si intrecciano tra di loro permettendo ai visitatori di apprezzare le caratteristiche del luogo e soprattutto di fermarsi ad assaporare la cucina locale in uno dei tanti ristoranti presenti.

Non c'è dubbio però che la principale attrazione sia il castello di Castelsardo conosciuto anche con il nome di Castello dei Doria. È stato realizzato su una piccola collina che si affaccia sul mare nella parte Nord della Sardegna offrendo un colpo d'occhio davvero significativo.

Aveva caratteristiche militari perché permetteva di proteggere il territorio avvistando in lontananza le navi di possibili nemici.

La prima fortificazione del castello è stata realizzata probabilmente nell'anno 1100 per poi essere rivista e soprattutto arricchirsi grazie agli investimenti fatti dalla nobile famiglia genovese Doria nel corso del 1270. Fu il simbolo del loro potere e della volontà di plasmare questa cittadina a immagine e somiglianza di Genova.

Nel corso del XV secolo poi il castello con tutta la città di Castelsardo passarono alla dominazione degli Aragonesi per poi venire annessi al dominio della Casa Savoia un paio di secoli più tardi.

Dal punto di vista dell'architettura il castello si presenta con una struttura centrale attorno al quale si sviluppa un anello al muro ancora visibile e che venne realizzato per fare da tutt’uno con la roccia della montagna.

Oggi le sale del Castello ospitano il Museo dell'Intreccio Mediterraneo. L'intreccio è una particolare tecnica che permette di realizzare una struttura a spirale per ottenere stuoie, cestini e tetti. Il museo dispone di ben 11 sale più una terrazza panoramica e un'ampia zona esterna.

In ogni stanza vengono proposti degli antichi manufatti che venivano utilizzati, ad esempio, per la panificazione come nel caso della Sala I oppure per ottenere degli elementi di arredo da posizionare in un'abitazione.

La tecnica dell'intreccio è molto importante in Sardegna perché veniva usata anche per realizzare degli strumenti molto utili per la pesca quotidiana, probabilmente ancora oggi principale attività economica.

Bosa

Un’altra meta da considerare nel caso di giornata molto ventosa per cui non adatta alla balneazione, è la cittadina di Bosa.

Siamo nella parte occidentale della Sardegna, nella provincia di Oristano con questa piccola comunità di circa 7.500 persone che tuttavia ha tantissime proposte turistiche da proporre sul tavolo.

Anche questa zona, come tante altre della Sardegna, ha origini antichissime con i primi insediamenti risalenti all’epoca preistorica e protostorica come del resto è possibile dimostrare grazie alla presenza delle domus de janas, ossia tombe risalenti a quell’epoca e presenti su tutto il territorio (ce ne sono ben 36).

La cittadina ha poi attraversato varie fasi storiche che hanno lasciato segni piuttosto tangibili della tradizione e delle culture che si sono avvicendate.

.Il consiglio è innanzitutto quello di regalarsi una meravigliosa passeggiata nel centro storico di Bosa per apprezzare la struttura urbanistica e le tante proposte turistiche.

Nelle varie strade del centro storico e nella periferia, inoltre, ci sono tanti monumenti e luoghi di interesse come la chiesa di San Pietro risalente al XI secolo, nei pressi della quale c'è la Necropoli di origini romane.

Altrettanto caratteristica è la chiesa di Nostra Signora nella quale è presente un meraviglioso affresco che rappresenta i santi e con tante altre raffigurazioni evangeliche riguardanti l'Adorazione dei magi e soprattutto l'Ultima cena.

Tuttavia la principale attrazione di questo territorio è il Panoramico Castello di Serravalle che imperioso si erge su un'altura presente sull'omonimo colle e che permetteva all'epoca di proteggere il territorio da possibili invasioni nemiche. Il castello è stato costruito nell'anno 1112 da una nobile famiglia proveniente dalla Toscana, ossia i Malaspina dello Spino Secco.

Secondo la leggenda e la tradizione, il marchese Malaspina all'epoca fece costruire un tunnel segreto che metteva in collegamento diretto il castello con la locale cattedrale allo scopo di fare in modo che sua moglie potesse prendere parte alle funzioni religiose senza essere ammirata dagli occhi indiscreti di altri nobili e gente della plebe. Infatti, la leggenda vuole che il marchese fosse tremendamente geloso e non dava molte opportunità alla moglie di avere una vita congrua alle sue aspettative. Sempre secondo la leggenda, un giorno il marchese vittima di un raptus di pura gelosia arrivò addirittura a tagliare le dita della sua adorata moglie.

Oggi, il castello si presenta come una possente fortezza con un'architettura che è stata completata in varie fasi per soddisfare le più disparate esigenze che inizialmente erano prettamente militari. Una struttura che oggi è ancora perfettamente conservata e che vale la pena a visitare per apprezzare lo stile e soprattutto la creatività degli architetti e degli artisti di un tempo, capaci di sfruttare al meglio le poche risorse a disposizione per creare delle opere d'arti che si sono conservate per interi secoli.

Altro consiglio per apprezzare le proposte della Sardegna del Nord, è quello di recarsi nella vicina cittadina di Tinnura per visitare un vero e proprio museo a cielo aperto.

Infatti, le tante case presenti sul territorio sono state arricchite da murales realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo e che hanno voluto un po' rappresentare quella che sono la cultura e le tradizioni del territorio, raccontando a proprio modo storie di semplice vita quotidiana.

I murales di Tinnura ogni anno richiamano appassionati provenienti da tutto il mondo che magari hanno scelto la Sardegna del Nord per un soggiorno balneare e che vogliono sfruttare una giornata libera per apprezzare questa opera gigantesca.

Visitare siti archeologici

I nuraghi

La Sardegna è anche la terra dei nuraghi, riconosciuti nel 1997 dall’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità in quanto capolavoro del genio creativo dell’uomo. Si tratta di antichissime costruzioni in pietra di forma troncoconica presenti praticamente su tutto il territorio. Rappresentano quella che in gergo viene definita la civiltà nuragica che si è sviluppata secondo le ricostruzioni storiche durante l'età del bronzo, quindi approssimativamente tra il 2300 e il 1800 avanti Cristo.

Nonostante siano passati praticamente 4 millenni, in Sardegna ci sono oltre 7000 nuraghi perfettamente conservati. Queste costruzioni, che possono essere visitate praticamente in ogni dove della Sardegna, permettono di capire le tecniche rudimentali di costruzioni che per l'epoca erano già molto avanzate. Siccome in media è possibile incontrarne uno ogni 3 chilometri quadrati, è molto facile imbattersi in uno durante una gita in auto con la possibilità di poterlo visitare da vicino in totale tranquillità. Tra l'altro spostandosi con l'auto, si possono apprezzare come le tecniche costruttive si differenziano il che offre informazioni sulle evoluzioni che si sono avute nel corso dei secoli e che hanno portato a realizzare delle strutture sempre più complesse e funzionali a quelle che sono le esigenze dell'uomo. Il consiglio nelle giornate ventose o comunque nelle quali il clima è avverso per una giornata in riva al mare è quello di raggiungere le regge nuragiche che si trovano ad Alghero. Viene conosciuto con il nome di villaggio nuragico Palmavera con tante costruzioni che secondo gli storici risalgono tra il XVI e l’VIII secolo avanti Cristo.

Indubbiamente è uno dei siti più significativi per scoprire le caratteristiche della civiltà nuragica, anche perché ci sono diverse costruzioni che sono perfettamente conservate dimostrando una solidità incredibile. Il complesso di Palmavera si presenta con due torri che vengono rappresentate da blocchi di pietra calcarea e arenaria e situate al centro di un muro di cinta a ricreare una forma tipicamente pentagonale. Attorno a questa imponente struttura ci sono tutte quelle che all'epoca erano delle case dove abitavano le persone e oggi se ne contano almeno una cinquantina. Impossibile perdersi una visita all'interno della cosiddetta capanna delle Riunioni che, oltre a essere interessante dal punto di vista architettonico, offre l'opportunità di scoprire come già all'epoca c'era l'esigenza di organizzare incontri per dibattiti di natura politica, sociale su questioni che riguardavano la comunità. Molti manufatti che sono stati rinvenuti in questo villaggio nuragico, oggi si conservano presso il museo della città di Alghero e il museo archeologico di Sassari. Altro sito imperdibile è il villaggio nuragico di Sant'imbenia. Questo sito archeologico si trova ugualmente a pochi chilometri distanza da Alghero all'interno di una zona naturale caratterizzata da un palco magnifico che si estende per la precisione da Capo Caccia a punta Giglio. Secondo le ricostruzioni storiche, le costruzioni nuragiche presenti in questa zona risalgono grossomodo al quattordicesimo secolo avanti Cristo.

L'aspetto interessante della storia di questo luogo è che in pochissimi anni quello che era un piccolo villaggio di pescatori diventò ben presto uno dei maggiori scali commerciali dell'intero Mediterraneo che molto spesso vedeva l'arrivo di popoli molto più avanzati almeno secondo gli elementi sociali a disposizione come Fenici, Greci ed Etruschi. Non è difficile restare affascinati dalla storia di questa epoca straordinaria che vedeva la Sardegna tra i luoghi più evoluti del mondo conosciuto come del resto dimostra il fatto che importanti popoli navigatori come i Fenici e i Greci, venivano appositamente in questo piccolo porto per scambiare oggetti di valore con le popolazioni del posto. D'altronde le costruzioni erano già straordinariamente evolute per l'epoca e si dimostravano molto solide e permettevano di proteggere le persone dagli agenti climatici, anche perché c'è da considerare come le temperature della Sardegna fossero ben più miti rispetto ad altre zone del Mediterraneo.

Per chi ama questo genere di cultura e vuole saperne sempre di più, la Sardegna offre tantissimi spunti interessanti per cui spostandosi soltanto di pochi km si possono raggiungere i vicini nuraghe di Santu Antine Torralba posizionati nella provincia di Sassari oppure indirizzare l'attenzione verso il villaggio di Losa ad Abbasanta, in provincia di Oristano. Insomma avendo a disposizione un'auto privata oppure noleggiando un'auto, è possibile visitare molte zone posizionate sulla costa ma anche nell'entroterra che offrono importanti spunti dimostrando come la Sardegna non sia soltanto spiagge dorate e mare cristallino.

Altre proposte culturali e storiche

Per gli amanti della cultura, la Sardegna ha tanto da offrire al di fuori delle civiltà nuragiche che giustamente sono state menzionate dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità. In particolare ci sono addirittura dei monumenti e dei siti archeologici che sono risalenti a un'epoca precedente a quella nuragica per cui parliamo del terzo e quarto millennio avanti Cristo.

Tra i più significativi siti c’è il Monte D’Accoddi con il suo celebre altare a terrazza. Si tratta di una struttura unica nel Mediterraneo all'interno di una pianura sconfinata. Una simile struttura è paragonabile soltanto ad alcune che sono state realizzate in Mesopotamia nel corso del terzo millennio avanti Cristo. Non a caso, il nome di questa zona significa letteralmente Monte delle pietre. Infatti il monumento è stato realizzato sfruttando delle pietre sovrapposte con grande ingegno architettonico per ricreare un vero e proprio altare religioso. Attorno a questa area si sviluppava un tempo molto lontano una civiltà comprendente abitazioni ma anche domus de janas ossia le antiche tombe preistoriche che avevano una superficie media di circa 85 metri quadrati, grosso modo quanto gli appartamenti presenti nel centro delle moderne città a conferma di quanto la loro mentalità fosse differente da quella odierna. Un posto che offre una sensazione di benessere e sacralità che nonostante fosse lì da diversi millenni è stato riportato alla luce soltanto nel 1952 a seguito degli scavi di Ercole Contu. Passeggiare in questa pianura incontaminata risalendo la zona dell'altare, offre l'opportunità di fare un viaggio a ritroso nel tempo e di immaginare come potesse essere semplice la vita, molto spesso vista come una mera preparazione per la vita ultraterrena.

Proseguendo nel viaggio alla scoperta delle bellezze storiche e culturali della Sardegna, impossibile non fare tappa presso la fortezza di Monte Baranta nel territorio comunale di Olmedo nella provincia di Sassari. È un insediamento risalente all' epoca prenuragica nella parte nord-ovest della Sardegna. Questa costruzione venne realizzata con l'utilizzo di massi piuttosto grandi e pesanti sovrapposti l'uno sull'altro per creare una fortezza che all'epoca era inespugnabile. L'obiettivo era quello di mettere al riparo da qualsiasi rischio la valle dove c'erano le costruzioni e le varie capanne degli abitanti. Anche in questo caso questa fortezza è stata realizzata intorno al terzo millennio avanti Cristo ed è incastonata nelle pendici del Monte Baranta. Chi sceglie questo villaggio per una visita soddisfacente, avrà l'opportunità anche di apprezzare un recinto a forma di torre e una serie di capanne a base rettangolare. Si apprezzano enormi lastroni all'interno dei quali ci sono anche meravigliosi Menhir che danno una sensazione di potenza e di maestosità.

Rimanendo in provincia di Oristano, un’ultima meta da valutare per scoprire tutte le meraviglie della Sardegna è il Museo Civico di Cabras. È stato realizzato verso la fine degli anni settanta con inaugurazione nel 1997 e al suo interno si possono apprezzare diversi oggetti archeologici. Ci sono testimonianze del territorio risalente all'epoca della preistoria e di tutti gli altri periodi fino ad arrivare al medioevo. Una visita in questo luogo magico permette di apprezzare l'arte di un tempo e soprattutto il processo di urbanizzazione e di sviluppo delle civiltà che hanno abitato questa parte della Sardegna.

Da segnalare la possibilità anche di visitare altre location come la Necropoli di Anghelu Ruju e Santu Pedru. Si tratta di due siti archeologici di epoca prenuragica che si trovano nel territorio di Alghero. Si possono apprezzare diverse tombe che permettono di scoprire quello che era il rito funerario di un tempo e come venivano realizzate le bombe con delle tecniche che consentivano di fatto di scavare nella roccia. Queste costruzioni sapranno conquistare i visitatori e sorprendere per le forme davvero sinuose, rese ancora più tondeggianti dall'azione lenta ma inesorabile della pioggia e dell'acqua. Luoghi mistici che soltanto nella Sardegna del Nord è possibile trovare.

Esperienze enogastronomiche

Quando le giornate non permettono soluzioni alternative, è possibile anche programmare e godere di esperienze enogastronomiche presso le migliori cantine presenti sul territorio della Sardegna del Nord.

Infatti in questa zona d'Italia, c'è un microclima ideale per poter coltivare alcuni vitigni autoctoni che permettono di ottenere un vino di grande qualità da consumare con ogni genere di preparazione gastronomica come i piatti a base di pesce fresco oppure di carni.

La proposta delle migliori cantine prevede anche vini, spumanti da utilizzare per un aperitivo oppure per gustarli insieme a un dolce.

Tra le cantine più apprezzate e gettonate, c’è Sella e Mosca ad Alghero.

Una vera eccellenza che propone prodotti di grande qualità come il Torbato, il Monteoro e tanti altri.

Le visite guidate permettono di visitare un museo presente all'interno della tenuta e soprattutto la cantina vera e propria è il terreno dove vengono coltivati i vitigni. Un'esperienza davvero ragguardevole con tanto di possibilità di godere di degustazioni per abbinare i migliori vini della cantina con alcune tipicità gastronomiche del territorio.

Sarà un pò come scoprire una tradizione della Sardegna perchè racchiude il modo di pensare e di rispettare un territorio ricco di risorse, molte delle quali non usate al meglio.

Altra visita da prenotare è presso la Cantina Santa Maria La Palma sempre ad Alghero. La visita prevede l’opportunità di assaggiare i tanti prodotti tra cui vini bianchi, rossi, passiti, spumanti in abbinamento con formaggi, salumi di vario genere.

La visita permette di apprezzare le tecniche utilizzate per realizzare i vigneti e i prodotti che invece vengono tenuti in cantina con l'uso di attrezzature tradizionali in abbinamento con soluzioni di ultima generazione.

Rimanendo sempre sul territorio di Alghero, altra realtà che merita di essere apprezzata da vicino è l’azienda Agricola Leda' d'Ittiri.

È richiesta la prenotazione per godere della visita con possibilità di degustare non solo i vini che vengono prodotti senza l'utilizzo di sostanze chimiche, ma anche e soprattutto lo straordinario olio di oliva extravergine.

Sarà messa a disposizione una guida che offrirà spiegazioni e importanti dettagli sulla qualità dei prodotti e sulle tecniche più utilizzate per ottenere il meglio da quello che ci viene offerto dalla natura.

La Sardegna nella sua parte più settentrionale é capace di offrire tanti spunti per trascorrere giorni all'insegna della cultura, dell'arte, della tradizione e della qualità dei prodotti enogastronomici.

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